“La crisi attraversa ormai l’intero sistema produttivo e manifatturiero italiano”
Attualmente, ci sono 82 tavoli dedicati alle crisi aziendali presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, coinvolgendo un totale di 115.291 lavoratori. Questa informazione proviene dalla Cgil.
“La crisi ora colpisce l’intero apparato produttivo e manifatturiero italiano” – ha affermato il segretario confederale Pino Gesmundo. “Oltre ai settori tradizionali come metalmeccanica, chimica di base, moda e telecomunicazioni, negli ultimi tempi si sono aggiunti problemi nel settore alimentare, commercio e manifatturiero. Davanti a questa situazione disastrosa e ai continui record negativi, il Governo e il ministro Adolfo Urso continuano a perpetuare narrazioni vuote su un presunto incremento dell’occupazione e crescita salariali”.
Il rappresentante sindacale ha chiarito che “solo nelle ultime settimane, al MIMIT sono arrivate anche le crisi di Diageo, un’azienda di imbottigliamento piemontese, Plasmon, Conforama, la casa di moda Vallesi e Ceramica Dolomiti di Belluno: migliaia di lavoratori a rischio si aggiungono ai 115.291 che da mesi sperimentano l’incertezza riguardo al loro futuro lavorativo”.
“Questa è un’escalation drammatica – ha proseguito – che rende ancora più grave la crisi dell’industria italiana, la quale affronta una produzione negativa per 25 mesi consecutivi e una riduzione del fatturato che, solo nell’anno 2024, ha registrato un calo del 4,3%, con previsioni di oltre 40 miliardi di euro di perdite”.
Gesmundo ha sottolineato che “anche i dati pubblicati dall’osservatorio dell’INPS riguardo alla cassa integrazione, ai fondi di solidarietà e alla disoccupazione nei settori industriali sono allarmanti: nel marzo 2025 sono state autorizzate oltre 55,5 milioni di ore di ammortizzatori, rispetto ai 33,4 milioni dello stesso mese del 2024 (+66,19%), con un incremento contemporaneo nell’uso dei fondi di solidarietà (+46,37% rispetto a marzo 2024). Nell’industria, in particolare, si osserva un aumento dell’utilizzo della cassa integrazione straordinaria del 147,71% rispetto a marzo 2024”.
Ciro Di Pietro