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La Salus Populi romani, la storia dell’icona di Maria cara a Francesco

MondoLa Salus Populi romani, la storia dell’icona di Maria cara a Francesco

ROMA – Sabato 26 aprile il corpo di Papa Francesco arriverà a Santa Maria Maggiore, la Basilica Papale che Bergoglio nel testamento ha indicato per la sua sepoltura. “La mia vita e il ministero sacerdotale ed episcopale ho sempre affidato alla Madre del Nostro Signore, Maria Santissima”, ha scritto il Pontefice spiegando la sua scelta. Un sepolcro nella terra, “semplice, senza particolare decoro”, con la sola iscrizione ‘Franciscus’. Ma vicino alla Cappella Paolina. È qui infatti che è custodita la Salus Populi Romani, la più importante icona mariana, attribuita a San Luca, l’evangelista, e carissima a Papa Francesco.

I GESUITI TRA I ‘PROMOTER’ DEL SUO CULTO

L’immagine sacra è stata il punto di riferimento di ogni viaggio apostolico compiuto dal Papa defunto, che prima della partenza e al ritorno andava a Santa Maria Maggiore a rendere omaggio alla Vergine. È a questa reliquia che Papa Francesco ha fatto visita subito dopo la sua elezione, da lei è tornato appena uscito dal lungo ricovero al Gemelli. La scelta di dedicare il suo magistero alla Salus deriva da una tradizione dei gesuiti, ordine a cui apparteneva Francesco. Fu il fondatore della Compagnia di Gesù, Ignazio di Loyola, ad affidare alla Madonna di San Luca quella missione e da allora i gesuiti ne promossero il culto distribuendo in tutto il mondo copie dell’icona mariana.

PROTETTRICE DEI ROMANI DALLA PESTE

Con il Bambino in braccio, alla Madonna bizantina ritratta in piedi a mezza figura su una tavola in legno di cedro, che misura 117 centimetri per 79, si deve per tradizione la fine della pestilenza scoppiata a Roma al tempo di Gregorio I, Papa dal 590 al 604. Lo racconta Cesare Baronio: la Salus Populi Romani sarebbe stata portata per tre giorni in processione per le vie della città afflitta dall’epidemia. Al passaggio della Madonna di San Luca verso San Pietro, su Castel Sant’Angelo apparve l’Arcangelo Michele, che davanti all’immagine della Vergine rinfoderò la spada. Segno che la peste era finita e che il popolo romano era salvo.

LE PREGHIERE DEI PAPI PER SALVARE ROMA DAI NAZISTI E DAL COVID

Ecco perché la Salus è considerata tra le icone più legate alla città e alle figure papali, come ha sottolineato lo stesso Francesco il 4 giugno del 2024, che in occasione dell’ottantesimo anniversario della liberazione di Roma dai nazifascisti ha ricordato “il Voto con cui il popolo di Roma, insieme al suo Pastore, il Papa Pio XII, fece alla Madonna il 4 giugno 1944 per implorare la salvezza della città, quando in essa stava per consumarsi lo scontro frontale tra l’esercito tedesco e quello degli alleati anglo-americani”.Una devozione a cui i romani si affidano “specialmente durante le pestilenze, le calamità naturali, le guerre”, ha scritto ancora Bergoglio, che per questo nel 2020 durante la pandemia da Covid 19 uscì dal Vaticano e si recò a pregare davanti all’immagine sacra conservata a Santa Maria Maggiore, dove il Pontefice devoto a Maria verrà sepolto sabato.

(fonte foto di apertura: pagina fb della Basilica di Santa Maria Maggiore)
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