ROMA – I carri armati israeliani e le relative truppe “si tengano pronte per un possibile ingresso di terra in Libano”: questo il messaggio del tenente generale Herzi Halevi, capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano, alla brigata militare carri armati dell’esercito israeliano, stando a quanto riportano fonti di stampa internazionale concordanti.
“Sentite i jet sopra la testa- ha detto il tenente generale Halevi, stando a una nota rilasciata dall’esercito- abbiamo colpito tutto il giorno. Questo serve sia per preparare il terreno al vostro possibile ingresso sia per continuare a indebolire Hezbollah. Non ci fermeremo. Continueremo ad attaccarli e a far loro del male ovunque“. “Per fare questo- ha aggiunto- ci stiamo preparando per tale manovra, e la sensazione è che i vostri stivali militari, i vostri stivali operativi, entreranno nel territorio nemico”.
Nella terza giornata consecutiva di attacchi, il ministro della Salute libanese Firias Abbass ha fatto sapere che “da stamattina 51 libanesi sono stati uccisi e 223 sono rimasti feriti“. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, sono 90mila le persone sfollate nell’escalation di questi giorni, portando a 200mila il numero complessivo di chi ha dovuto abbandonare le proprie case dall’8 ottobre, quando sono iniziate le ostilità tra Hezbollah e Israele.
Oggi un missile del gruppo politico-militare shiita ha raggiunto per la prima volta i cieli della capitale Tel Aviv, prima di essere intercettato e distrutto dallo scudo di difesa israeliano. Colpito per la prima volta anche il nord di Beirut: lo riferisce l’agenzia di stampa libanese, secondo cui “due missili sono caduti a Maaysra”, una località montana a prevalenza cristiana, distante circa 25 chilometri dalla capitale. Non ci sarebbero vittime.
“Una guerra totale è possibile, ma penso che ci sia ancora margine per un accordo che possa cambiare radicalmente l’intera regione”, ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in un’apparizione al programma ‘The View’ dell’emittente ABC.
Nell’udienza del mercoledì, Papa Francesco ha condannato le azioni di Tel Aviv: “Gli attacchi aerei in Libano sono inaccettabili” ha detto, esortando quindi la comunità internazionale a “intervenire”, quindi si è detto “addolorato per le notizie giunte in questi giorni dal Libano, secondo cui i bombardamenti hanno causato molta distruzione e molte vittime”.
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