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Natali (Confprofessioni): “La riforma dei medici di base non può essere imposta dall’alto”

AutoprodottiNatali (Confprofessioni): “La riforma dei medici di base non può essere imposta dall’alto”

Il numero uno della Confederazione Italiana Libere Professioni ad “Agorà” su Rai3: “Serve dialogo tra le parti”

“Riteniamo inopportuna l’assunzione dei medici di base come dipendenti del Servizio sanitario nazionale. Parliamo di 44.000 tra medici e pediatri che verrebbero concentrati in 1.400 strutture sul territorio nazionale, compromettendo la capillarità garantita dagli oltre 60.000 ambulatori attualmente operativi in Italia.

Questo arretramento nella presenza territoriale rischia di penalizzare soprattutto i pazienti più fragili”. Lo ha dichiarato Marco Natali, presidente di Confprofessioni, intervenendo ad Agorà, condotto da Roberto Inciocchi, su Rai3.

Marco Natali ad Agorà

“La soluzione non è accentrare i medici nelle strutture, perché così non si assicura un’assistenza diffusa.

Le strutture di comunità – ha aggiunto Natali – possono rappresentare un’opportunità, ma se consideriamo i costi, ad esempio per il necessario supporto amministrativo, non si ottiene alcun risparmio concreto.

È evidente che alcune modifiche siano necessarie, ma precettare i medici non migliora le prestazioni.

È vero che esistono disomogeneità nei carichi di lavoro e che i giorni festivi rappresentano una criticità, con il conseguente sovraffollamento dei pronto soccorso. Tuttavia, una riforma efficace non può essere imposta dall’alto.

È essenziale un confronto tra le parti per individuare soluzioni condivise, come l’impiego dell’intelligenza artificiale e la promozione di forme di aggregazione tra medici, che garantiscano una copertura più efficiente e un reale miglioramento del Servizio sanitario nazionale”.

 

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