Un’innovazione che trasforma il rapporto tra fornitori e clienti nel settore della sicurezza antincendio
Il mercato italiano dei sistemi antincendio è caratterizzato da una frammentazione estrema, con il 95% delle aziende che conta meno di 5 dipendenti, secondo dati Cerved. Questa polverizzazione ha generato negli anni una competizione al ribasso sui prezzi, spesso a scapito della qualità del servizio, in un settore dove la posta in gioco è altissima: la sicurezza delle persone e la protezione del patrimonio aziendale.
In questo contesto, emerge un’innovazione significativa che potrebbe cambiare le regole del gioco. Per la prima volta in Italia, un’azienda del settore offre una garanzia contrattuale sui servizi di manutenzione antincendio, assumendosi la responsabilità per eventuali malfunzionamenti degli impianti e persino per le sanzioni che potrebbero derivarne. L’iniziativa arriva in un momento di forte crescita per il mercato globale dei sistemi di protezione antincendio, che ha superato i 56,56 miliardi di dollari nel 2023 e si prevede raggiungerà i 103,58 miliardi entro il 2030.
“Il settore antincendio è rimasto per troppo tempo ancorato a logiche obsolete, dove la competizione si basava esclusivamente sul prezzo, generando un pericoloso conflitto di interessi”, spiega Alessio Miliani, esperto del settore con oltre vent’anni di esperienza. “Il titolare dell’azienda che appalta questi servizi spesso non sa esattamente cosa dovrebbe essere fatto, eppure ne ha tutti i rischi legali, sia civili che penali”.
Il sistema innovativo, denominato ‘Manutenzione protetta’, ribalta completamente l’approccio tradizionale. “Dove gli altri nascondono, noi facciamo l’opposto”, afferma Miliani. “I nostri clienti sono tutelati contrattualmente contro i malfunzionamenti degli impianti antincendio e anche contro le multe. Lo garantiamo noi per contratto, ovviamente entro certi termini di massimali”.
Questa garanzia è resa possibile grazie a un accordo quadro con una primaria compagnia assicurativa, ma non si tratta di una semplice polizza. “Mi ci sono voluti due anni per farla approvare perché è una formula atipica nel nostro settore, più comune tra gli ingegneri strutturali”, spiega Miliani. “Possiamo permettercelo grazie a uno storico positivo, ma anche grazie all’implementazione di sistemi di manutenzione digitale che ci aiutano a non commettere errori”.
L’innovazione sta già producendo effetti concreti sul mercato. “Alcuni clienti hanno ottenuto una riduzione del premio assicurativo antincendio proprio in virtù del nostro contratto con garanzia”, rivela Miliani. “Erano iper-assicurati e ora risparmiano grazie alle tutele che offriamo”.
Il comparto antincendio italiano ha registrato una crescita del fatturato del 12% nel 2023 rispetto all’anno precedente, secondo i dati elaborati da ANIE Sicurezza, confermando un trend positivo nonostante le sfide economiche globali. Tuttavia, il settore resta caratterizzato da una forte frammentazione che ne limita la capacità di innovazione.
“Gli incendi negli edifici civili in Italia sono tra i 30.000 e i 50.000 all’anno, numeri enormi che spesso non vengono percepiti nella loro gravità”, sottolinea Miliani. “Con l’aumento dei dispositivi elettrici nelle nostre case e negli uffici, il rischio è in costante crescita. Eppure la cultura della prevenzione resta carente”.
L’approccio innovativo alla manutenzione antincendio sta attirando l’attenzione anche oltre i confini regionali. “Abbiamo iniziato a ricevere richieste da tutta Italia”, racconta Miliani. “Per questo ho creato un format replicabile in franchising che condivide valori, business model e strumenti operativi. Oggi contiamo già due affiliati operativi e un terzo in fase di avvio a Catania”.
Il modello di franchising rappresenta una soluzione strategica per un business fortemente geolocalizzato. “Per essere efficaci, dobbiamo intervenire entro massimo due ore di distanza”, spiega Miliani. “Il franchising permette di replicare il nostro sistema mantenendo la qualità del servizio e condividendo know-how, fornitori e gestionale”. L’impatto sociale di questa innovazione potrebbe essere significativo.
“Questo è anche un bel mestiere perché professionalizzante, non è da ufficio”, afferma Miliani. “Si è visti positivamente dalle persone perché, se succede qualcosa, salvi vite o strutture. Si crea un rapporto fiduciario con i clienti, che ci vedono come quelli che risolvono problemi, non solo in caso di incendio, ma anche per evitare sanzioni da parte di ASL o Vigili del Fuoco”.
In un settore tradizionalmente conservatore, questa innovazione potrebbe segnare l’inizio di una trasformazione più profonda, dove la responsabilità condivisa diventa il nuovo standard di riferimento per la sicurezza antincendio.
