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Rafah, i medici: fatichiamo a curare feriti senza medici e farmaci

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L’ospedale specialistico kuwaitiano tra le poche strutture attive

Roma, 10 mag. (askanews) – I medici dell’ospedale specialistico kuwaitiano di Rafah raccontano la loro lotta quotidiana per far fronte all’afflusso continuo di casi d’emergenza, a causa della carenza di personale e di attrezzature, ora che gli altri ospedali della regione sono fuori uso, sotto l’intensificarsi degli attacchi israeliani nel Sud della Striscia di Gaza. “Date le circostanze attuali e l’invasione di terra della città di Rafah, e ora che l’ospedale Abu Yousef Al-Najjar è inagibile, l’ospedale specializzato del Kuwait è l’unico ad accogliere i feriti – racconta Mohammed Amer al-Sgael, medico dell’ospedale – abbiamo ricevuto un numero molto elevato di feriti, il che ha portato a un peggioramento della situazione sanitaria”.”Con l’elevato numero di feriti è tutto diventato molto difficile a causa della carenza di medicinali, personale medico e forniture mediche. Prima avevamo la capacità di trattare questi casi, ma ora è difficile curarli a causa del gran numero di pazienti”.Jamal Hams, direttore dell’ospedale ha spiegato che la struttura è limitata: “Non ci sono né Tac né risonanza magnetica. Anche la macchina a raggi X è fuori uso perché il pannello è rotto e non ci sono pezzi di ricambio. Quindi la principale macchina a raggi X dell’ospedale è fuori uso. “Speriamo davvero che l’aggressione si fermi, che i punti di passaggio vengano aperti e che venga portato abbastanza carburante, così come medicinali e forniture mediche, in modo da poter fare il nostro lavoro”.

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