Bruxelles, 13 mar. (askanews) – “I dazi non ci piacciono perché pensiamo che siano tasse, che siano negativi per le imprese e per i consumatori. Abbiamo sempre detto che avremmo difeso i nostri interessi, lo abbiamo affermato e lo lo abbiamo dimostrato. Ma allo stesso tempo voglio sottolineare che siamo aperti ai negoziati” con gli Stati Uniti. Lo ha detto questo pomeriggio, a Città del Capo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa al termine del summit Ue-Sudafrica, a cui ha partecipato insieme al presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.
Von der Leyen rispondeva a una domanda sui dazi americani del 200% sulle importazioni di vini dall’Europa, che il presidente Donald Trump ha minacciato oggi, in risposta alle contromisure annunciate dall’Ue rispetto agli altri dazi Usa già introdotti su acciaio e alluminio.
Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, “è in contatto con il suo omologo statunitense”, il segretario al Commercio Howard Lutnick, e i due “avranno una chiamata telefonica domani esattamente su questo caso”, ha annunciato la presidente della Commissione.
Trump ha minacciato di portare al 200% i dazi sui vini europei “se non sarà rimossa immediatamente” una particolare misura dell’Ue che dovrebbe entrare in vigore il primo aprile e che colpisce il bourbon, il whisky americano: un dazio aggiuntivo del 25% all’importazione, che si aggiungerebbe a quello già esistente del 25%, portando il totale al 50%.
Da parte dell’Ue, in questo caso non si tratta di una nuova decisione, ma della riattivazione automatica delle contromisure europee che erano state decise per rispondere ai dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio della prima Amministrazione Trump, nel 2018 e nel 2020, contromisure che erano state poi sospese durante l’Amministrazione Biden, fino al primo aprile 2025. Oltre al bourbon, c’è una serie di altri prodotti americani a cui verranno applicati i contro-dazi aggiuntivi del 25%, dalle imbarcazioni alle motociclette.
Va precisato che la Commissione non ha deciso l’introduzione di questi contro-dazi a partire dal primo aprile, ma semplicemente non ha proposto alcuna proroga, oltre quella data, alla loro sospensione. Non è prevista dunque, alcuna consultazione o discussione con gli Stati membri su questo punto (la fine del periodo di sospensione), e quindi sull’entrata in vigore dei dazi al 50% sul whisky americano dal primo aprile.
Al contrario, gli Stati membri saranno consultati e potranno anche tentare di opporsi riguardo alle altre “misure di salvaguardia” che la Commissione propone di attivare dopo metà aprile, in risposta alle nuove misure protezionistiche annunciate da Trump, che non erano previste nel 2018 e 2020: ovvero l’aumento al 25% dei dazi sull’alluminio (invece del 10% previsto nel 2018) e l’estensione dei dazi americani a tutti i prodotti derivati contenenti acciaio e alluminio, come macchinari, attrezzature da palestra, alcuni elettrodomestici o mobili.
In questo caso, la consultazione degli Stati membri è già iniziata, e a fine marzo la Commissione dovrebbe presentare una proposta di atto esecutivo che individuerà la lista dei prodotti presi i mira dai nuovi contro-dazi aggiuntivi. Le misure dovranno essere approvate secondo le procedure di “comitologia”, in base alle quali, in sostanza, le proposte della Commissione possono essere respinte solo da una maggioranza qualificata di Stati membri. L’entrata in vigore è prevista a metà aprile.