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Puglia, al via modifica piano anti Xylella con varietà resistenti

AttualitàPuglia, al via modifica piano anti Xylella con varietà resistenti

Granieri (Unaprol): necessario germoplasma olivicolo resistente

Roma, 4 apr. (askanews) – Al via in Puglia le modifiche del Piano anti Xylella con le nuove varietà Lecciana e Leccio del Corno resistenti al batterio killer degli ulivi, la Xylella fastidosia sottospecie pauca, che a partire da oggi apriranno nuove prospettive per la rigenerazione del Salento. A darne notizia, in una nota, è Coldiretti Puglia, in relazione alle modifiche al Piano anti Xylella stabilito dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia di concerto con l’Osservatorio fitosanitario regionale, che hanno accolto la richiesta di Unaprol e Coldiretti di introdurre le due varietà resistenti Leccio e Leccio del Corno nei Rigenerazione olivicola delle aree pugliesi interessate dall’epidemia di Xylella fastidiosa con cultivar resistenti e/o tolleranti.

“Siamo fermamente convinti che le strategie di contenimento e di contrasto alla diffusione della Xylella fastidiosa e di rilancio dell’olivicoltura pugliese debbano necessariamente poter contare su germoplasma olivicolo resistente – ha detto David Granieri, presidente di Unaprol – Ed in questo senso l’attuale possibilità di impianto limitata alle sole 2 cultivar, oggi autorizzate, Leccino ed FS-17, risulta alquanto inadeguata e rischiosa ai fini di una campagna di rigenerazione olivicola su larga scala”.

Il settore olivicolo è uno osservato speciale di CAI Consorzi Agrari d’Italia con “investimenti – ha annunciato Gianluca Lelli amministratore delegato di CAI – per la realizzazione di un nuovo polo che, facendo leva sulle expertise già consolidate, accompagnerà le aziende olivicole nella realizzazione dei nuovi impianti e in una gestione olivicola al passo con i tempi, con mezzi e conoscenze tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio”.

Proseguono inoltre gli studi in Puglia, dove sono già oltre 35.000 i semenzali spontanei osservati, numerosi semenzali già a frutto che hanno superato la fase giovanile, di cui 190 asintomatici selezionati ed analizzati con PCR quantitativa, 33 semenzali risultati privi del batterio a 3/4 successive analisi, di cui 23 già riprodotti e pronti per essere sottoposti ai test di patogenicità, dove “i risultati attesi – ha detto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia – riguardano nuove fonti di resistenza nuove varietà, uniche e nate in loco da genitori autoctoni, nuovi genitori locali per attività di incrocio, alla base del progetto di ricerca e sperimentazione ‘Resixo’ condotto dal CNR-Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante”.

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