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FdI, la procura di Biella chiude le indagini: Pozzolo rischia il processo per lesioni personali colpose

AttualitàFdI, la procura di Biella chiude le indagini: Pozzolo rischia il processo per lesioni personali colpose

Non sarebbe stata riscontrata la versione fornita dal parlamentare su quanto avvenne a Capodanno

Roma, 5 apr. (askanews) – Lesioni personali colpose. Per quest’accusa, in via principale, la Procura di Biella ha chiuso le indagini, passo che in genere prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, in relazione ad Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d’Italia dalla cui pistola è partito un colpo che ha ferito, la notte di Capodanno, un uomo durante una festa a Rosazza. Secondo quanto spiegato dagli inquirenti in una nota non sarebbe stata riscontrata, nel corso delle indagini, la versione fornita dal parlamentare.

La notifica della chiusura delle indagini preliminari al deputato Emanuele Pozzolo stabilisce un
punto rispetto all’esplosione di un colpo di arma da fuoco durante i festeggiamenti del Capodanno nella pro-loco di Rosazza ed a quanto avvenuto subito dopo. La Procura di Biella nella nota ricorda che sono stati ipotizzati i reati di lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose.  Partendo dalle sommarie informazioni testimoniali da parte degli
inquirenti e dai carabinieri, è emersa la riconducibilità dei reati provvisoriamente contestati a Pozzolo, con relativa iscrizione dello stesso nel registro degli indagati. I rilievi eseguiti dal Nucleo investigativo nei confronti del deputato (cd. Stub) e presso i locali della pro loco di Rosazza, e i successivi accertamenti tecnici eseguiti dal Laboratorio Ris di Parma (Stub, accertamenti dattiloscopici e biologici sull’arma in sequestro), hanno confermato l’ipotesi iniziale e hanno escluso l’eventuale coinvolgimento di terze persone.

La consulenza tecnica balistica ha poi accertato la piena sovrapponibilità del racconto delle persone informate sui fatti e in particolare quelle della persona offesa, e non ha riscontrato la ricostruzione alternativa fornita originariamente da Pozzolo al momento dei fatti. Nel corso delle indagini preliminari, inoltre, è emerso che la pistola dalla quale è stato esploso il colpo non poteva essere portata in luogo pubblico e/o aperto al pubblico, poiché detenuta esclusivamente in regime di collezione.  Di conseguenza – si spiega dalla Procura di Biella – si è proceduto all’iscrizione di Pozzolo anche per porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico o aperto al pubblico. Infine,
anche le munizioni detenute dal deputato al momento dello sparo non potevano essere portate in luogo pubblico e/o aperto al pubblico poiché ‘espansive’ e, pertanto, rientrante nel cosiddetto munizionamento da guerra.

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