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Vino, Frescobaldi (Uiv): peronospora non è rimedio a problema giacenze

AttualitàVino, Frescobaldi (Uiv): peronospora non è rimedio a problema giacenze

‘Vendemmie da 50 mln di hl anacronistiche: razionalizzare offerta’

Milano, 25 lug. (askanews) – “La peronospora non può essere il rimedio al problema delle giacenze, per il semplice fatto che una malattia non può risolvere una debolezza del sistema. Se quest’anno, e sottolineo se, dovessimo avere una produzione inferiore ai soliti 50 milioni di ettolitri sarà per effetto di un parassita che colpisce in modo lineare, sia le vigne buone che quelle meno buone. Il problema della sovrapproduzione è invece un aspetto che le politiche di settore dovrebbero affrontare con maggiore determinazione: a nostro avviso le vendemmie da 50 milioni di ettolitri sono oggi qualcosa di anacronistico per un Paese leader che dovrebbe concentrare la propria azione su obiettivi di crescita non volumica ma di posizionamento verso l’alto”. Lo ha dichiarato il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, commentando i primi dati della ricognizione attivata dall’Osservatorio vendemmiale di Assoenologi, Ismea e Uiv, da cui emerge il rischio di un calo della raccolta delle uve fino al 40% a causa della peronospora.

“La convinzione di Uiv è che, per controbilanciare un trend, che a fine luglio ci porterà probabilmente ad avere il maggior carico di stock in cantina degli ultimi 10 anni, serva una maggior razionalizzazione dell’offerta, basata su tassi consoni di vino rivendicato/imbottigliato, regole più stringenti su riclassificazioni e declassamenti, specializzazione dei distretti per vocazionalità” ha spiegato Frescobaldi, sottolineando che “oggi non ci si può più permettere di produrre vini senza nome e cognome, quelli generici, e di avere un terzo delle Dop-Igp che imbottiglia meno del 40% del proprio potenziale. Una complessità del sistema – ha concluso – che necessita di scelte radicali anche in chiave promozione, con il potenziamento delle azioni atte a valutare la reale efficacia delle attività svolte all’estero”.

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